E’ il dato a livello planetario, piuttosto deludente se si pensa a quanto dichiarato da molti ESP italiani e mondiali, che vien fuori da uno studio di ReturnPath (“Global Email Deliverability Benchmark Report, 1H 2011” del 20 settembre scorso) dal quale risulta anche che il 7% delle email mondiali viene classificato come spam e il 12% semplicemente… vanno perdute!
E mentre in Nord America la percentuale di email che viene consegnata sale all’86% (la più alta al mondo), con il restante 14% di email non recapitate (perchè considerate spam o perchè perse per strada), in Europa il dato flette all’84% con il 16%, quindi, di posta non consegnata. Qui però le email riconosciute come spam passano al 10%.
Se si considerano, poi, le email nel settore commerciale, le difficoltà di consegna crescono a causa della presenza sui server di posta aziendali di sistemi di protezione come Postini, Symantec e MessageLabs. Solo l’80% delle email passa da queste “forche caudine”.
Purtroppo non esistono dati sull’Italia ma quelli relativi a UK, Germania e Francia crediamo che non siano dissimili dai nostri e dalla media europea. Solo la Germania ha ottimo 2,7% di email riconosciute come spam anche se in contraddizione con l’altissimo 15,1% di “missing” email che pertanto abbassa all’82,1% (il valore più basso) il tasso di recapito complessivo.
Inoltre, dall’analisi di ben 30.000 caselle di posta su Gmail, con la priority inbox attivata, si evidenzia come la percentuale di recapito passa ad un corposo 91% (solo il 9% delle email quindi viene marchiato come spam). Questo, secondo gli esperti di ReturnPath, è il frutto del buon lavoro che hanno fatto i marketer utilizzando la segmentazione, una rigorosa pulizia delle liste e una strategia che punta ai buoni contenuti, realizzando così email “rilevanti” per i loro iscritti.
Al link indicato sopra è possibile scaricare il PDF con la ricerca completa.