E’ da un un pò di tempo che avevo intenzione di scrivere 2 righe intorno ad un quesito che mi sento spesso rivolgere da clienti e colleghi: per gestire le mie campagne di email marketing meglio adottare una piattaforma professionale (e quindi a pagamento) oppure affidarsi alle capacità tecniche personali e realizzare una soluzione “in proprio” (e quindi più economica) per spedire grandi quantità di email?
Lo confesso: non ho mai pensato di prendere una posizione netta in quanto verrei tacciato all’istante di partigianeria: la mia società si occupa proprio di email marketing! E qualcuno di voi già mi sta… tacciando, vero?
E se promettessi di essere il più obiettivo possibile, continuereste a leggere?
E’ indubbio che disponendo delle necessarie competenze siate in grado di mettere in piedi un sistema proprietario in grado di risolvere tutte le esigenze di direct marketing della vostra azienda: dalla creazione alla spedizione dell’email.
3 scenari per il fai-da-te
Vi sono almeno tre scenari che potrei proporvi per una soluzione “fai-da-te”.
Uno prevede l’installazione di Phplist, un software opensource molto famoso che si può scaricare gratuitamente e installare su qualunque spazio web Linux in pochi minuti. Phplist si può caricare su un hosting Linux via FTP oppure attraverso Fantastico, l’autoinstaller di cPanel.
Un’altro scenario, più lunghetto, richiede maggiore esperienza sistemistica e di networking. Se le avete entrambe allora sarete in grado di mettere su una intera macchina per spedire email con almeno un server di posta e un server web. E con un pò di regole di firewall e qualche altro servizio di rete, potrete installare il vostro Phplist o addirittura costruirvi una personale piattaforma di email marketing via web (per voi che siete esperti, una manciata di codice PHP e il gioco è fatto).
Infine, c’è la solita soluzione facile facile: installare uno dei numerosi software per l’invio di email esistenti su internet, sul vostro computer Windows XP/Vista/7! E’ senz’altro una buona idea: economica e che non richiede alcuna fatica.
Se quello che ho appena scritto vi sembra arabo allora datemi retta: saltate direttamente al paragrafo in cui descrivo e lodo le soluzioni professionali per l’email marketing.
Avete deciso di continuare?
Significa che siete dei duri e avete:
- installato facilmente Phplist sul vostro hosting, avete persino notato che tutte le sue caratteristiche sono simili a quelle offerte dalle piattaforme a pagamento, avete perso solo una manciata di minuti per l’installazione e senza spendere un quattrino;
- messo in piedi un server virtuale e tutto l’armamentario per spedire email con poche centinaia di euro presso il vostro provider di fiducia;
- scaricato e installato un software di quelli che trasformano il vostro PC in una potente stazione per inviare email.
Qualunque sia stata la vostra scelta, mi avete beccato! Di cos’altro potreste aver bisogno per inviare le newsletter della vostra azienda se avete già tutto? Avete addirittura effettuato le prime spedizioni e siete felici perchè finalmente potete inviare migliaia di email con un semplice click anzichè fare tutto a mano. Ricordate quanto era noioso con Outlook: solo 40-50 indirizzi alla volta e per spedire 1000 email ci voleva mezz’ora. Adesso, invece, un click e potete tornare a lavoro.
A questo punto mi avete colpito nell’orgoglio, quello di chi pensava di saperla lunga. Potrei eclissarmi e tornare ai miei mestieri in buon ordine se non fosse che… ho ancora qualcosa da dirvi.
State a sentire!
Innanzitutto avete mai pensato alla questione degli indirizzi IP dai quali partono le vostre email? Se utilizzate un semplice hosting sul quale avete installato la vostra soluzione opensource, vorrei farvi notare che l’indirizzo IP che utilizzate è “condiviso” tra decine e decine di altri siti web. Proprio così: si chiama “virtual hosting” e permette di installare più domini web sullo stesso indirizzo IP. Come farebbero altrimenti i provider a gestire migliaia di domini web avendo a disposizione solo un numero ristretto di indirizzi (perchè, se non lo sapevate, questi benedetti indirizzi IP sono risorse limitate e oggi praticamente esaurite!).
Cosa centra tutto questo? Semplice: quell’indirizzo IP condiviso serve sia per il web che per la posta elettronica. E se finisse in una blacklist, le vostre email avrebbero ben poche chance di arrivare a destinazione.
Lo so: potreste sempre toglierlo dalla blacklist e continuare a spedire con un indirizzo IP purificato. Fate pure: tanto se qualcuno dei vostri “co-inquilini” ha l’abitudine di spedire schifezze dal suo sito web, quell’indirizzo IP finirà puntualmente in blacklist. Non dite che non vi avevo avvisato!
E cosa dire dello spam? Siete sicuri che i contenuti delle vostra email passino indenni dalle forche caudine dei filtri antispam delle centinaia di provider esistenti al mondo? Sappiate che non basta evitare di scrivere parolacce nella vostra email per non finire nella “posta indesiderata”: molto dipende dalla cosiddetta “reputazione” dell’IP utilizzato per la spedizione. Se l’IP è quello condiviso di cui parlavo più sopra probabilmente la reputazione è molto bassa. Ricordate che quell’IP serve anche per il web e quindi su quell’indirizzo IP, a vostra insaputa, potrebbe girare di tutto, compreso un sito di “donnine nude”.
E della correttezza sintattica del codice HTML della vostra email cosa mi dite? Sapete che basta non chiudere correttamente un tag HTML perchè la vostra newsletter non venga visualizzata correttamente nei client dei destinatari? Siete in grado di verificare che l’HTML sia perfettamente bilanciato? Sapete come evitare che gli accenti nel messaggio si trasformino in odiosi “quadratini”?
Va bene, ho capito: se siete arrivati sin qui significa che siete in grado di gestire queste cosucce da principianti!
Ma con gli indirizzi errati come la mettiamo? Il vostro Phplist o il vostro super server ad-hoc è configurato correttamente per intercettare i messaggi di ritorno (i cosiddetti bounce) che i vari server di posta generano automaticamente quando un indirizzo email contiene un errore, ad esempio non esiste oppure la relativa casella di posta è piena?
Ooppss, dimenticavo: siete degli esperti di networking e sapete come gestire i bounce! Pardon.
A questo punto non ho altri argomenti per contraddirvi. Siete certamente in grado di fare tutto da soli. Vi ringrazio per avermi seguito fin qui e vi do appuntamento al prossimo articolo.
Elogio delle soluzioni professionali
Se siete arrivati fin qui significa che vivete nel mondo reale: non siete persone qualsiasi ma professionisti della comunicazione o del marketing oppure manager di aziende che non hanno tempo da perdere e hanno bisogno di raggiungere obiettivi.
Siete capitati nel paragrafo giusto, quello cioè in cui dovete sorbirvi il mio elogio delle soluzioni professionali per fare email marketing. Quelle cioè che vi permettono di creare una campagna email in modo semplice, veloce, persino economico, ma soprattutto con la certezza di essere seguiti e assistiti da professionisti del settore.
Eh si, perchè dietro una piattaforma commerciale, c’è uno staff di persone che passano tutto il tempo a migliorarla: a cambiarne l’interfaccia, ad inventare cose nuove, ad aumentare la deliverability, a fare in modo cioè che l’esperienza degli utenti sia sempre positiva e produca i risultati attesi.
Le soluzioni commerciali di email marketing sono davvero tante: persino l’Italia, che è fanalino di coda in molti settori, ha un’offerta piuttosto ampia. Certo ogni soluzione ha le proprie caratteristiche (qualcuna fa di più, qualcuna di meno), la propria interfaccia (qualcuna può piacere più dell’altra) e i propri prezzi (c’è chi usa i crediti email e chi fa pagare in base alla banda utilizzata), quindi bisogna scegliere in modo oculato il fornitore più adatto alle proprie esigenze.
Non vi tedierò con una prova comparata delle piattaforme disponibili, ma vorrei dirvi 2 o 3 cosette che vi potrebbero interessare qualora decideste di indirizzarvi verso una soluzione professionale anzichè una fatta in casa.
Incomincerei con gli aspetti tecnologici, di sicurezza e antispam. Una soluzione professionale (o se volete, commerciale) adotta, infatti, una tecnologia proprietaria, con uno o più server ad uso esclusivo dei propri clienti, molti indirizzi IP destinati all’invio di posta, un software costruito, mantenuto e aggiornato in modo diretto e continuo, procedure per il controllo antispam, verifica manuale delle blacklist, assistenza e consulenza personalizzate. E’ vero: quasi tutte queste soluzioni sono un pò rognose dal punto di vista dello spam: lo odiano e lo combattono e quindi attuano controlli molto restrittivi sul modo in cui alimentate le vostre liste di contatti. Ma alla fine, una lista formata con regolari opt-in vi darà sicuramente maggiori soddisfazioni.
Non dovete occuparvi di nient’altro se non di creare la vostra migliore campagna email: dedicatevi soltanto al marketing, a come comunicare i vostri nuovi prodotti o servizi, a cosa scrivere nella newsletter periodica inviata ai vostri iscritti, a come scrivere una “subject line” intrigante ed efficace. Insomma, non preocupatevi degli aspetti tecnici: delegateli integralmente a chi queste cose le fa di professione.
Vi sembra che stia facendo pubblicità?
E’ senz’altro vero. Ma non potete certo contraddirmi quando scrivo che: “se è vero come è vero” (citazione e riferimento, del tutto casuale 🙂 che le email sono un canale facilmente accessibile e di basso costo, la realizzazione di una campagna in grado di produrre risultati tangibili, duraturi e costanti nel tempo (nuovi utenti iscritti alle vostre newsletter, nuovi clienti, nuovi visitatori del vostro negozio, ecc.) è possibile solo se si dedica la giusta quantità di tempo a pianificare una strategia di comunicazione efficace e produttiva.
Fidatevi: anzichè cercare di risparmiare qualche euro spedendo email in modo approssimativo usando una soluzione fai-da-te, affidatevi all’esterno utilizzando il budget a vostra disposizione e occupatevi di cose più importanti come ad esempio:
- aumentare la base degli iscritti nel pieno rispetto della privacy inserendo un modulo di iscrizione sulla vostra pagina Facebook o condividendo le vostre newsletter su Twitter o Linkedin;
- fare manutenzione costante dei vostri database eliminando i contatti non funzionanti;
- pensare a come realizzare (e sistemare nell’email) bottoni e call-to-action efficaci;
- immaginare incentivi e promozioni allettanti per la clientela;
- utilizzare gli strumenti disponibili nella piattaforma di email marketing che avete scelto per profilare i contatti e segmentarli in modo da inviare email fortemente personalizzate;
- utilizzare seriamente le statistiche fornite dal sistema per conoscere i comportamenti degli utenti e prendere decisioni;
- preoccuparsi di realizzare email visibili su tutti i client e dispositivi, compresi quelli mobili.
Ecco un bel mucchio di ottime scuse per passare ad una soluzione professionale di email marketing.
Voi cosa ne pensate?