Uno dei motivi per cui si è sempre guardato con diffidenza all’email come canale privilegiato di promozione di prodotti e servizi o di diffusione di newsletter informative, è stato il livello molto alto di spam.
A chi non è capitato la mattina, appena arrivato in ufficio, di ritrovarsi con la casella piena zeppa di posta e di dover fare uno slalom gigante tra i messaggi di spam (con relativa perdita di tempo) per rintracciare quelle (poche) email effettivamente a lui indirizzate.
Ma le cose sembra proprio che stiano migliorando. Ecco la buona notizia…
Secondo i dati diffusi mensilmente da Symantec nei suoi interessantissimi “Intelligence Report” negli ultimi due anni – cioè a partire dal 2010 – i livelli di spam sono diminuiti addirittura del 25% (con una recrudescenza del fenomeno nel mese di Agosto 2012, che porta lo Spam Rate misurato dall’azienda americana, al 72,3% contro il 67,6% del mese precedente).
In ogni caso a tagliare drasticamente le email di spam sembra essere stata una caccia senza quartire ai cosiddetti botnet ovvero quelle reti di computer infettati da malware che, opportunamente comandati da un “botmaster”, consentono a chi li ha creati di prenderne il controllo da remoto. Uno degli utilizzi fraudolenti di questi computer è proprio quello di speditori di spam, perlopiù email dai contenuti illegali (si veda l’ultimo rapporto di Symantec per l’elenco dei principali “argomenti” utilizzati nello spam).
Anche se in rete permane ancora una grande quantità di virus, trojan e schifezze simili, il miglioramento dei software di protezione personale (antivirus), il rafforzamento delle misure di sicurezza da parte dei provider (ad es. l’innalzamento dei livelli dei filtri antispam) e le campagne di “audit” attuate da molte aziende, hanno permesso di tagliar fuori molti dei botnet più aggressivi e pericolosi.
Una parte in questa guerra, va detto, ce l’hanno anche le normative nazionali sempre più restrittive che hanno tolto letteralmente l’aria a tutti coloro che facevano (e alcuni continuano a fare) email marketing in modo illegale.
Non sappiamo se la riduzione dello spam sia stata esattamente del 25% ma è certamente dimostrabile che una riduzione piuttosto importante ci sia stata: basta guardare cosa accade sui nostri computer, dove la maggior parte delle email di spam vengono marchiate come tali e correttamente raggiungono le caselle della posta indesiderata.
Abbattendo il livello di spam, aumenta naturalmente lo spazio per il buon email marketing!